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Il petrolio del Brasile

Brasile e petrolio, si accelera

Il Brasile mette all’asta 289 campi petroliferi situati nella cosiddetta "nuova frontiera" inesplorata del Nord e Nord-est del Paese. In totale saranno 64 le compagnie di 21 Paesi e 5 continenti che si contenderanno questi tesori, che hanno riserve stimate di 9,1 miliardi di barili. Una maxi-emissione obbligazionaria da 11 miliardi di dollari verrà utilizzata per lo sviluppo di questi giacimenti.

Si tratta dell’undicesima asta organizzata dall’Agenzia nazionale del petrolio, ma la prima da cinque anni: «Un avvenimento importante perché il settore era paralizzato dal 2008», commenta Adriano Pires, del Centro brasiliano per le infrastrutture di Rio de Janeiro.

Questa asta mette in vendita blocchi su terra, in mare e in acque profonde, per aziende grandi e piccole, per una superficie totale di 155.800 chilometri quadrati. Lo scenario più ottimista prevede un introito nelle casse dello Stato di 3,7 miliardi di real, pari a 1,8 miliardi di dollari, secondo il quotidiano Globo.

Porte aperte alle società petrolifere internazionali. Il Governo brasiliano da qualche tempo offre l’opportunità alle compagnie straniere di presentare offerte per l’esplorazione degli enormi giacimenti offshore al largo di Santos e San Paolo. Giacimenti di straordinaria rilevanza sono stati scoperti negli ultimi quattro anni: qualche geologo ha quantificato le riserve in 33 miliardi di barili. Il problema è la profondità e la cappa di sale che li ricopre. È questo il motivo che ha indotto l’ex presidente Inàcio Lula da Silva a temporeggiare nell’apertura delle gare. Le quotazioni del petrolio sono infatti una variabile cruciale per valutare la profittabilità dell’estrazione: se i costi fossero eccessivi potrebbe non essere conveniente effettuare questi maxi investimenti.

Ora però il Governo brasiliano ha rotto gli indugi e Petrobras cerca partner per sviluppare delle riserve così ingenti. Un’immensa ricchezza sepolta sotto una spessa coltre di sale, un Paese che si trasforma in gigante energetico e un presidente che promette di creare una seconda compagnia petrolifera, che destini i suoi proventi a programmi sociali.

Il colosso petrolifero Petrobras ha collocato bond per 11 miliardi di dollari, una cifra record per una compagnia di un Paese sudamericano. Si tratta della seconda emissione del l’anno, dopo quella da 17 miliardi di dollari di Apple. Petrobras utilizzerà i proventi del bond per finanziare lo sviluppo dei suoi campi petroliferi offshore. Il gigante energetico ha annunciato un piano di investimenti di 237 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni.


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